Il libro di Fant è la cronaca dell’avventura cristiana di una combriccola di punk e del loro incontro con fratel Ettore Boschini «l’Ettore dei poveri di cui Emanuele ha già ripercorso la biografia in un meraviglioso, e giustamente fortunato, spettacolo di marionette. [...] Emanuele fa finta di raccontare di sé e dei suoi amici, creste comprese, ma in realtà è sempre di fratel Ettore che sta parlando: un uomo di Dio che volentieri si lascia scomporre nelle storie degli altri uomini, preferibilmente derelitti ed eventualmente sbalestrati, com’era appunto Emanuele nel fosco splendore dei suoi vent’anni» dalla prefazione di Alessandro Zaccuri.
Nato nel 1979, dopo vent’anni era praticamente uguale a uno dei protagonisti del suo libro. Oggi è sposato con Laura e papà di Michele e di Clara. Lavora per l’Opera Fratel Ettore, dove ha avviato il Teatro della Misericordia, una struttura per creare spettacoli con gli ex senzatetto ospiti delle comunità di Seveso e Milano. Ha pubblicato Il ricovero delle storie sbagliate per Subway Edizioni, ha scritto il monologo La notte che il nulla inghiottì la terra, ha diretto gli spettacoli Ettore dei poveri e Sabatino. Scrive sul blog di Costanza Miriano.
"È davvero una storia che vale la pena di raccontare la tua, Marianna, una luce che non può rimanere nascosta e che vorrei tanto arrivasse al cuore dei giovani. Una lettera d'amore scritta da una loro coetanea, che ha trovato nell'Amore la risposta alle domande più profonde, ai desideri più grandi, ai dubbi, alle amarezze che inquietano tanti giovani e che possono dirottare la loro vita sulle strade buie del non senso e della felicità illusoria". Marianna Boccolini è una giovane che nel 2010, a 18 anni di età, perde la vita in un incidente stradale. Leggendo i suoi scritti e ascoltando le testimonianze di chi l'ha conosciuta, entriamo a contatto con una ragazza innamorata di tutto ciò che è autentico, bello e, soprattutto, vero. Parole di fede e di speranza per tutti coloro che cercano il sentiero della vita.
Considerato il "don Bosco del XXI secolo", padre Pepe è l'ultimo rappresentante di una tradizione di impegno della Chiesa argentina con gli emarginati, quella dei curas villeros, i sacerdoti che negli anni Sessanta hanno deciso di vivere con gli abitanti delle periferie più povere di Buenos Aires. In questo libro padre Pepe racconta la propria vita: gli anni di seminario durante la dittatura, l'esperienza di sacerdote e l'incontro con le villas miseria di Buenos Aires-, l'amicizia con Bergoglio, il cammino fra i più poveri, la lotta contro la droga, fino alle minacce di morte da parte dei narcotrafficanti, l'esilio a Santiago dei Estero e, infine, il ritorno a Buenos Aires, nella baraccopoli di Villa La Càrcova, Completano il volume una scelta di suoi discorsi, alcuni significativi documenti del Gruppo di sacerdoti per le villas d'emergenza di Buenos Aires da luì coordinato e la famosa intervista a Papa Francesco realizzata insieme ai giovani di Villa La Càrcova, Il libro è pubblicato contemporaneamente in Italia e in Argentina.
In Marco Aurelio, prima console e poi imperatore romano nel II secolo, Renan ritrova quella stessa passione per la filosofia e la ricerca intellettuale che aveva segnato il suo passaggio dagli studi teologici a quelli filosofici. Scritto nel 1882, come parte del più ampio progetto di una storia delle origini del Cristianesimo, il racconto della vita di Marco Aurelio assume le forme di una profonda riflessione sui concetti di giustizia e tolleranza e del loro rapporto con lo sviluppo politico e sociale dell'uomo. La Roma imperiale riproduce quella tensione tra il pensiero filosofico e l'idea religiosa, che ancora non riesce a trovare una composizione pacifica. Marco Aurelio, fedele alle tradizioni della società romana, non fermerà la persecuzione dei credenti, di cui mal tollerava la spiritualità astratta e irrazionale. Tuttavia, egli sarà sempre un "mite persecutore" e non sarà in grado di fermare lo sviluppo ormai straripante della Chiesa di Roma.
Giovanni Paolo Ramonda è il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII da 15 anni, cioè da quando, il 2 novembre del 2007, il cuore di don Oreste Benzi si è fermato, lasciando ai suoi figli spirituali il compito di tenere viva una comunità che in Italia e nel mondo ha scelto di fare famiglia con le persone più povere ed emarginate. Una scelta che lui vive personalmente con sua moglie Tiziana, accogliendo in famiglia da oltre 40 anni persone con gravi handicap e storie di disagio ed emarginazione. In questo libro intervista racconta il perché di questa scelta, cosa ha voluto dire per lui raccogliere le redini di un "santo" come don Benzi, quali sfide ha affrontato in questi anni in cui la Comunità non solo ha continuato ad accogliere i poveri ma ha raddoppiato i Paesi del mondo in cui è presente e avviato nuovi tipi di intervento. Una esperienza attraverso la quale Ramonda analizza le emergenze attuali come la guerra, le disuguaglianze sociali, la crisi ambientale, offrendo soluzioni basate su una parola chiave: condivisione.
Erich Przywara fu gesuita, musicista e intellettuale. Nacque nel 1889 in una piccola città di nome Katowice, all'angolo dei tre imperi prussiano, russo e austro-ungarico. La complessità che ha marcato fin dagli albori la sua terra e il suo sangue è diventata presto il paradigma per il "permisero dell'analogia", una logica capace di raccogliere - senza annullarla - la varietà del mondo, e di legare - senza assorbirlo - il mistero di Dio e dell'uomo. In questo libro abbino raccolto la sfida di Pryzwara, cercando di onorarne la levatura teorica e lasciando aperte alcune provocazioni.
“Bastava guardarlo
e vederlo passare:
per noi era pane”
Parroco dei lontani, voce dei poveri, profeta della pace, “contestatore per tutte le stagioni” o figlio “obbedientissimo” della chiesa: le diverse letture della figura di don Primo Mazzolari offerte nel tempo rivelano le tracce persistenti impresse dalla sua avventura cristiana nella storia del Novecento. Negli anni che vanno da Pio X a Giovanni XXIII, dal modernismo alle soglie del concilio Vaticano II, questo “parroco rurale” si impegnò in prima persona nel confronto che la chiesa stava vivendo con l’incalzante modernità, offrendo risposte e percorsi originali che gli guadagnarono censure e incomprensioni, ma insieme riconoscenza e affetto da parte di una nutrita platea di discepoli e lettori. Ripercorsa a cinquant’anni dalla morte, la sua memoria risulta ancora feconda e fonte di ispirazione per la vita cristiana di oggi, provocatrice delle salutari inquietudini che fanno del cristiano un “pellegrino dell’assoluto” immerso nel quotidiano, un cercatore di Dio intimamente solidale con le angosce e le attese dell’intera umanità.
Mariangela Maraviglia (Pistoia), pubblicista e saggista, si occupa di figure del cattolicesimo contemporaneo impegnate in ambito sociale e nel dialogo ecumenico. Membro del Comitato scientifico della Fondazione don Primo Mazzolari, al prete cremonese ha dedicato diversi volumi e studi. Per le nostre edizioni ha curato: Sorella Maria di Campello, P. Mazzolari, L’ineffabile fraternità. Carteggio (1925-1959).
Tommaso Moro è stato, nel XVI secolo, uno degli uomini più potenti dell’Inghilterra. Apparentemente lontano dalla 'perfezione evangelica' che veniva identificata comunemente con la condizione del monaco celibe, povero e obbediente ai superiori: era infatti sposato, padre di figli, proprietario di terre e secondo in autorità soltanto al re. Eppure... Eppure, quando Enrico VIII gli chiede di rinunziare ai dettami della coscienza per la ragion di Stato, Tommaso non ci sta: accetta di perdere il potere, le proprietà, la famiglia e persino la vita pur di non tradire ciò che riteneva essere il progetto divino sull’umanità. Con ciò diventa non solo un santo canonizzato dalla Chiesa cattolica, ma un esempio universale di 'libertà nel mondo'. La vicenda – e le sue implicazioni teologiche – sono magistralmente evocate in questo aureo libretto di Hans Küng, certamente uno dei massimi teologi 'ecumenici' contemporanei: le condanne da parte del Vaticano non hanno impedito che i suoi numerosi libri (tra cui la trilogia Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo) siano stati tradotti in decine di lingue.
Hai mai provato a riflettere su cos'è che non va in giro per il mondo? Ancora meglio, ti sei mai chiesto che cosa puoi fare tu per cambiarlo? Non è una domanda semplice, è vero... allora potresti provare a domandarti questo: sei davvero libero dai tanti pregiudizi che pervadono la nostra società? Sei finalmente in grado di andare oltre quelle che sentiamo definire ovunque "differenze"? E che cosa sono, queste differenze? Per quanto molte vite siano spesso il rovescio di altre, per quanto ognuno di noi maturi le proprie esperienze e affondi nella terra con radici diverse, l'umanità è una grande famiglia allargata. Attraverso un dialogo appassionato, Luigi Ciotti e Stefano Garzaro ci mostrano le storie dei cosiddetti "emarginati", e ci ricordano che non ha nessuna importanza il luogo da cui veniamo: dovremmo tutti imparare a prenderci cura l'uno dell'altro, proprio come in una famiglia. Età di lettura: da 11 anni.
Nel secolo che vide frantumarsi l'unità religiosa d'Europa, il capriccio e la determinazione di un sovrano furono sufficienti a sganciare l'Inghilterra dal suo passato e dalla sua fede secolare. Di fronte alla spettrale imponenza di Enrico si succedono figure di uomini cinici e di persecutori, così come di martiri e santi. Questa nuova indagine su Enrico VIII esamina gli sconvolgimenti che l'Inghilterra dovette affrontare, soffermandosi in particolare sul periodo del «terrore enriciano», troppo spesso silenziato dalla storiografia.
La storia «dovrebbe fare più spazio a un grande riformatore come Padre Lombardi» (Andrea Riccardi). Un sognatore, un uomo proteso per tutta la sua esistenza verso l'idea di cambiare il mondo, costruendone uno nuovo, più giusto e più umano. Profondamente preso dall'idea del Concilio, da cui fu invece escluso, ne era stato un antesignano e ne fu poi autorevole interprete e promulgatore. Alla fine della sua vita - quando il declino delle forze fisiche lo aveva ormai da tempo escluso dalla scena pubblica italiana e mondiale, che egli aveva occupato da protagonista per oltre vent'anni - con un radicale capovolgimento di prospettiva (è questo il tornante meno esplorato della sua vita) Lombardi superò l'idea di rinnovare la Chiesa per rinnovare il mondo. L'ultima sua intuizione profetica è quella di una libera e aperta dinamica della Chiesa al servizio dell'umanità, in dialogo con tutti i credenti di tutte le religioni e con tutti gli uomini di buona volontà; la meta è la realizzazione del Regno di Dio, già presente nel cuore di chiunque ubbidisce alla propria coscienza, e che lo Spirito Santo costruisce ben al di là dei confini della Chiesa.
C’è quello che ha «trovato» Cristo tra le fogne di Hong Kong e quella che, rapita in Sierra Leone, ha visto con i propri occhi atrocità inimmaginabili. C’è il domenicano che predica in ogni angolo del mondo e il poeta-teologo che dialoga con il premio Nobel anticlericale. C’è la suora che è stata al fianco di Madre Teresa di Calcutta e il prete che accompagnava Bergoglio nelle bidonville di Buenos Aires.
I missionari sono sempre persone affascinanti: il loro andare in terre lontane, immedesimandosi in culture diverse, affrontando rischi e rimanendo accanto a chi non ha nulla, li colloca, nell’immaginario collettivo, come le «truppe scelte» della chiesa.
In queste pagine alcuni e alcune di loro si svelano nella loro disarmante semplicità. Raccontano perché si sono consacrati interamente al vangelo, confessano dubbi e fatiche, ripercorrono gioie e sconfitte, manifestano lo stupore di vedere Dio all’opera, sempre e comunque.
Monica Mondo interloquisce in modo autentico con questi uomini e donne che hanno lasciato tutto per ricevere il centuplo quaggiù. Hanno affrontato guerre e trafficanti di uomini, hanno toccato il dolore innocente e l’incredulità delle società benestanti, non si sono arresi di fronte ai muri o al terrorismo.
Le loro parole ci insegnano che la fede cristiana è un’indomabile fonte di speranza che abbraccia ogni condizione umana.